O per essere precisi il 1962: l’anno in cui sulla Terra il numero dei maschi supera quello delle femmine. Fino a quell’anno, sicuramente anche a causa dei conflitti mondiali, le donne, anche se di poco, erano la maggioranza fra gli abitanti terrestri. In questi anni (stima 2015) è stato calcolato che sulla Terra per ogni 100 donne ci sono, infatti, 101,8 uomini. In totale: 3,64 miliardi di donne contro 3,7 miliardi di uomini. Tuttavia, maschi e femmine sono distribuiti in modo diseguale in tutto il mondo. Per esempio, nelle ex repubbliche sovietiche le donne sono più numerose degli uomini. Al contrario, ci sono più uomini in Asia, nei paesi arabi e nell’Africa settentrionale. Fra i paesi più “femminili” la Lettonia, Lituania, l’Armenia, la Russia, la Cina e il Portogallo.
Ma cosa comporta una distribuzione geograficamente sbilanciata tra maschi e femmine? Laddove gli uomini sono più delle donne, possono sorgere problemi di violenza, mentre dove avviene il contrario è probabile una disparità di reddito tra i due sessi che può influenzare direttamente l’economia del paese. Ma ci sono anche delle spiegazioni più “scientifiche” come la maggiore mortalità fetale femminile durante la gravidanza: alcuni studi dimostrano che è più facile perdere nelle prime settimane di gravidanza feti che hanno caratteri femminili, rispetto a quelli che hanno caratteri maschili. Nel nostro Paese ci sono 94,6 uomini ogni 100 donne, un dato vicino a quello rilevato in Francia (94,8) e comparabile a quello di Germania, Grecia e Serbia. Qui il fattore che gioca a favore del genere femminile è la speranza di vita media solitamente più alta nelle donne che negli uomini. Comunque se oggi in Italia ci sono circa 1,6 milioni di donne in più degli uomini, in futuro questa differenza dovrebbe ridursi molto. Nello scenario ritenuto più probabile, la differenza si assottiglierà fino a poco meno di 200mila persone
Recentemente abbiamo appreso che gli “umani” sul nostro pianeta sono 8 miliardi con una crescita annua di circa 55 milioni. Attualmente nel mondo nascono circa 270mila persone al giorno, ma sono circa 115mila gli esseri umani che muoiono ogni giorno.
Ma la popolazione, a differenza di quanto molti dicono, non sta aumentando fuori controllo. L’umanità avrà difficoltà ad arrivare a 8,5 miliardi prima del 2030 a causa di un trend ormai consolidato, ma anche a causa di catastrofi come la pandemia Covid-19 che ha determinato tassi di natalità più bassi, un’interruzione dell’immigrazione, un’alta mortalità tra gli anziani e un’emigrazione dalle grandi città, contribuendo sensibilmente a questa diminuzione.
Un’ultima curiosità: i viventi attuali del mondo corrispondo al 6,8% dell’umanità vissuta finora: si calcola che siano stati abitanti del mondo fino ad oggi ben 108 miliardi di persone.
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